"Mi manca un fratello, mi manca un maestro, mi manca una persona cara". Anna Longhi ripercorre gli anni passati al fianco di Alberto Sordi, prima come camerinista all'interno dello stabilimento Rizzoli, "su alla Palatino", poi come coprotagonista di tante commedie di successo e come amica ver . Anna ci accompagna nei meandri di un cinema da Dolce vita, con Florinda Bolkan e Marina Cicogna che litigavano continuamente e poi "non le sentivi più. Forse facevano pace", Gerard Depardieu che faceva "amóre" nei bagni dei camerini, Soraya triste e Silvana Mangano malinconica e bellissima, Gassman alto e serissimo e Sordi sorridente e aperto. È, questa, la storia di un'italiana degli anni Trenta, che nasce povera e ha sempre lavorato nella vita sua, che ha visto il bombardamento di San Lorenzo, con il Papa che "parlava alla gente con le braccia aperte come un Cristo e un vestito bianco". Racconta, Anna, il tempo in cui i ragazzi facevano ancora le serenate e le ragazze non si affacciavano per pudore, il tempo in cui si lasciavano le chiavi nella toppa e si viveva per strada, e si imparava a cucinare per sei anche quando di roba ce n'era per uno soltanto. "Poi, un giorno, Alberto m'ha voluto per fare la moglie. Lì per lì non sapevo se fidarmi o no, non sono abituata ai sogni, ma lui tra ottanta donne ha scelto proprio me, che facevo la guardiana nei camerini. Mi sono ritrovata tutta la vita cambiata, ma non sono cambiata io".