Il 6 ottobre 2002, in Piazza San Pietro, mons. Josemaría Escrivá, fondatore dell'Opus Dei, è stato proclamato santo da Giovanni Paolo II. I documenti che hanno scandito l'iter della causa di canonizzazione hanno un denso contenuto teologico e ascetico, e forniscono il profilo spirituale ed ecclesiale del Santo. Sono testi che diventano anche spunti per la riflessione personale, perché i santi sono, prima di tutto, voci da ascoltare. Come ricordava mons. Álvaro del Portillo, primo successore di san Josemaría alla guida dell’Opus Dei, la santità raggiunta dal fondatore «non rappresenta un ideale impossibile; è un esempio che non si rivolge soltanto a poche anime elette, bensì a innumerevoli cristiani, chiamati da Dio a santificarsi nel mondo: nell’ambito del lavoro professionale, della vita familiare e sociale. È un esempio illuminante di come le occupazioni quotidiane non siano un disturbo per lo sviluppo della vita spirituale, ma possano e debbano trasformarsi in orazione». Nell’ampia documentazione si segnalano le espressioni dei diversi Pontefici che conobbero il fondatore dell’Opus Dei: Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI e degli allora cardinali Albino Luciani e Joseph Ratzinger.
Mons. Flavio Capucci è dottore in Filosofia e in Teologia. Ha svolto attività giornalistica presso la rivista Studi Cattolici. Ordinato sacerdote nel 1974, è stato il postulatore della causa di cononizzazione di san Josemaría Escrivá. È direttore responsabile di Romana, il bollettino semestrale della Prelatura della Santa Croce. Nel 2002 ha pubblicato per le Edizioni Ares Un mondo di miracoli – 18 guarigioni scientificamente inspiegabili ottenute per intercessione del beato Josemaría Escrivá.