"Una coincidenza ci illude che il mondo non sia tanto disordinato e casuale come sembra." Inizia così questo romanzo di Stefano Zecchi, con un incontro fortuito, l'imbattersi inaspettato ma allo stesso tempo fatale in una cartellina azzurra con un nome scritto a matita rossa in un angolo. Per non farsi cogliere impreparati dal destino, bisogna fare attenzione alle coincidenze che ci presenta, e così, piano piano, ricerca dopo ricerca, un semplice nome può diventare un titolo, e poi una persona, e infine una storia, che apre un nuovo scenario: la vita di Valerio. Dal suo struggente "Diario di un musicista disarmato" affiorano le immagini affascinanti di una città, l'indimenticabile Zara, con la bellezza dei suoi campielli, delle chiese, dei palazzi affacciati sul mare. Un diario che racconta la storia di Valerio quando in un giorno d'autunno del 1943 vive l'ultima occasione di un grande amore che aveva lacerato la sua esistenza, sempre in bilico tra erotismo e innocenza. Un amore complicato, doloroso, attraversato da tradimenti e congiure in quegli anni difficili, che s'intreccia con la passione politica per la terra dalmata. E come un canto di libertà, ispirato dalla sua musica, Valerio sentirà la responsabilità di difendere, in un estremo tentativo, la Zara italiana e cosmopolita, offesa e poi dimenticata dalla storia. Dopo "Quando ci batteva forte il cuore" e "Rose bianche a Fiume", Stefano Zecchi torna a raccontare una delle pagine più eroiche e terribili della nostra storia, per far conoscere un'altra verità scomoda e difficile da accettare.