Il taglio sapienziale e critico-politico del presente saggio, attento alla dimensione dell'esperienza (senza misconoscere le ragioni della filologia) e della liberazione, è un invito al viaggio nella Commedia, nella sua arte eccelsa, come nel suo simbolismo interiore, e soprattutto nella vita, nella realtà (storica e non solo). Per iniziarci a esse, il Poeta scrisse. L'«attualità» di Dante sta qui: non è solo cronologica, ma dell'uomo, delle sue aspirazioni più profonde, e quindi sempre presente. Il viaggio dell'uomo dantesco è attraversamento degli abissi oscuri (Inferno), trasformazione (Purgatorio) e integrazione (Paradiso). La pienezza dell'umano, come anche del divino e del cosmico, per dirla con Raimon Panikkar, così centrale in questo saggio, vi risplende, qui e ora, non solo nell'aldilà, senza per altro superficiali ottimismi. Il cristianesimo di Dante è ancora "un inedito" (nella storia), per audacia di aperture e compimenti. Per altro "l'esperienza dantesca" parla ancora oggi, laicamente, all'uomo secolare e alla ricerca di sé stesso. Il saggio, dantescamente strutturato in 9 capitoli, si sofferma su argomenti-chiave del poema: il viaggio mistico-iniziatico; il mistero di Beatrice; la presenza del Cristo; la figura di Virgilio; la visione trinitaria o cosmoteandrica del Poeta, la liberazione mistico-critico-politico-poetica, etc. L'approccio simbolico e insieme attualizzante vuole interessare non solo lo specialista, ma ogni persona attenta e in ricerca.