Sono duemila gli alberi che il Corpo Forestale definisce di "grande interesse" e centocinquanta quelli di "eccezionale valore storico o monumentale", equamente distribuiti tra nord, centro e sud Italia. Sono piante che hanno un'importanza unica, non solo per la loro peculiarità dal punto di vista biologico e naturale: sono testimoni del nostro passato, della nostra storia, e sono ancora protagonisti di temi caldi dell'attualità, come gli ulivi malati di Xylella in Puglia. L'obiettivo di trovare l'albero più alto d'Italia è l'occasione per il giovane arboricoltore e tree-climber Pietro Maroè di intraprendere un viaggio sulle tracce di questo patrimonio di inestimabile valore, che spesso nel nostro Paese viene dimenticato. Dai larici della Val d'Ultimo al platano di Cavour, dal cipresso di Nola agli immensi castagni siciliani, Pietro e i suoi compagni toccano gran parte delle regioni d'Italia, arrampicando non solo gli alberi più alti, ma anche i più antichi. Il viaggio è faticoso per Pietro, tanto più che suo padre è a capo della squadra, e il rapporto tra i due non è sempre facile. Tappa dopo tappa, l'autore ci accompagna tra i segreti dei tronchi e delle chiome, alla scoperta delle storie di esseri millenari, maestri di vita eppure spesso in pericolo. Questo libro parla di un'avventura, della passione per gli alberi e dell'arte di curarli, ma è anche un'inevitabile riflessione sulla responsabilità dell'uomo verso questi monumenti della natura, immortali custodi dell'azzurro del cielo.