Tra i termini che più ricorrono nel dibattito culturale, sostenibilità è una nozione emblematica, espressiva di processi la cui pervasività investe l’intero pianeta. L’impresa della sostenibilità è anzitutto la difficile scommessa di coniugare ‘progresso’ economico e ‘salvaguardia’ dell’ambiente, presente e futuro della civiltà umana. Allude alla bellezza del Creato e al tempo stesso richiama alla comune responsabilità per uno sviluppo equilibrato. Designa la formazione del capitale umano e la governance di trasformazioni complesse, in ambito geopolitico e scientifico-tecnologico. Chiama in causa, in senso proprio, l’impresa e le questioni di natura ambientale che incrociano la sua missione produttiva.
Nel volume, che si apre con una significativa prefazione di Lorenzo Ornaghi, studiosi delle scienze pedagogiche ed economiche, socio-politiche e fisico-naturali tracciano percorsi euristici originali, indicando la sostenibilità come un bene pubblico alla cui promozione tutti sono invitati a partecipare. L’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei rapporti con le parti interessate (Corporate Social Responsibility) può designare un laboratorio di innovazione progettuale e un emblematico crocevia epistemico, nel segno della formazione della persona e dell’orientamento alla giustizia nelle relazioni internazionali.
La coscienza dei problemi ecologici richiede oggi una rinnovata considerazione della vita umana, nei suoi molteplici aspetti, e un’educazione alla sostenibilità. La pedagogia dell’ambiente incontra la Corporate Social Responsibility, per la dignità del lavoro e la costruzione di un’economia civile, attraverso un’ecologia dell’ambiente strettamente legata a un’ecologia umana.
I testi sono attraversati dal comune riferimento a un’antropologia che, nel confronto autentico tra culture e valori, si costituisce sulla specificità stessa dell’umano, avversando visioni relativiste e strumentali. Tra le questioni trattate: la tutela della biosfera e la cittadinanza planetaria, correlate con la formazione della coscienza ecologica e l’esercizio della responsabilità educativa (P. Malavasi); i potenziali vantaggi della Corporate Social Responsibility per l’ambiente e la società nel concreto delle vicende aziendali, senza eludere le sfide di natura finanziaria e competitiva (M. Molteni); la situazione dell’ambiente nell’Unione Europea e la crisi di un’idea di civiltà inconsapevole delle connessioni virtuose di carattere fisico-naturale e scientifico-tecnologico (A. Ballarin Denti); i rapporti che intercorrono tra politiche ambientali e imprese alla luce di valori e interessi economici contrastanti (R. Zoboli); i rischi ambientali e le peculiarità organizzative nella produzione responsabile di beni (E. Tacchi); la relazione tra impresa e attese dei portatori di interessi, nella prospettiva della gestione delle risorse umane (D. Nicoli); le pratiche educativo-ambientali e la responsabilità sociale, con particolare riferimento alla sostenibilità educativa e alle teorie della formazione (C. Birbes e A. Vischi).
Pierluigi Malavasi è professore ordinario di Pedagogia generale presso l’Università Cattolica di Brescia. Tra le sue pubblicazioni: Discorso pedagogico e dimensione religiosa (Vita e Pensiero, Milano 2002), Pedagogia e formazione delle risorse umane (Vita e Pensiero, Milano 2007).