Il primo Sentiero Frassati viene inaugurato in Campania nel giugno 1996. L’idea è quella espressa da Antonello Sica, curatore della guida pubblicata oggi: «Un sentiero di particolare interesse naturalistico, storico e religioso da intitolare al giovane torinese che "amava la montagna e la sentiva come una cosa grande, un mezzo di elevazione dello spirito, una palestra dove si tempra l’anima e il corpo"».
Quell’’idea ha camminato molto grazie al lavoro dei soci CAI e di altre associazioni come la Giovane Montagna e L’Azione Cattolica: nell’agosto 2012 è stato inaugurato in Alto Adige il ventiduesimo ed ultimo Sentiero Frassati d’Italia, uno per ciascuna regione e provincia autonoma d’Italia e uno a rappresentare l’Italia in una possibile, futura rete internazionale.
Nella sua introduzione, l’altro curatore del volume, Dante Colli, ptova a spiegare il successo di questo
progetto: “una sorprendente fioritura dei pellegrinaggi, ma anche di un turismo mosso dall’attrazione per il paesaggio e l’arte, dalla bellezza lenta del camminare, dalla rivincita del silenzio e della dimensione spirituale che la modernità ha
soffocato”.
I 22 cammini che compongono la rete dei Sentieri Frassati d’Italia sono descritti con dovizia di informazioni, non solo sull’itinerario in sé (percorso, cartine dettagliate, possibili varianti), ma soffermandosi anche sul territorio, la cultura e l’umanità che il sentiero attraversa.
Si compone così un mosaico di luoghi, paesaggi, personaggi e incontri che solo l’andamento lento del camminare, con l’ausilio di questa ampia guida, permette di cogliere ed apprezzare in tutta la sua varietà e ricchezza.
Il volume L’Italia dei sentieri Frassati è composto da 288 pagine (formato 24 x 31 cm); è corredato da cartine e da oltre 500 fotografie a colori.