"L'ombra e la grazia" è una raccolta di pensieri, aforismi, sentenze e meditazioni che Simone Weill definì "investigazioni spirituali". Il libro nasce come scelta dalle pagine del "diario intimo" che l'autrice tenne tra il 1940 e il 1942. Vive, in ogni suo pensiero, un profondo "senso universale" illuminato da una luce che trae origine dall'eternità, dall'assoluto, dalla certezza che soltanto l'amore sovrannaturale sia libero, lecito e naturale. In Simone Weil, "la giovane ebrea che insegnava filosofia", la fede cristiana fu una tentazione perenne, ma anche lacerazione interiore, ansia protesa verso una verità superiore raggiungibile soltanto con la rinuncia, il distacco, il sacrificio.