Questo volume completa l'opera che per la prima volta esamina sistematicamente l'eredità biblica nella letteratura italiana. Dei sei volumi che la compongono, due sono strutturati per temi e dedicati rispettivamente alle riprese dall'Antico e dal Nuovo Testamento, mentre quattro tracciano un percorso storico-letterario dal Medioevo ai giorni nostri. Le pagine del presente volume coprono l'arco cronologico che conduce dall'età della Controriforma all'avvento di Napoleone, dunque dal secolo barocco alla stagione neoclassica e preromantica. La traumatica frattura dell'Europa cristiana tra cattolici e luterani comporta, tra le sue conseguenze epocali, anche un confronto con il Libro sacro, con i problemi della tradizione e della rivelazione, della traduzione e dell'interpretazione. Ma si guarda alla Bibbia anche come fonte d'ispirazione per la scrittura creativa e i suoi messaggi, tra derive ereticali e pedagogia ortodossa, tra slanci devozionali, ripensamenti etici, criticismo razionalista. I capitoli, affidati a diversi studiosi, trattano singoli scrittori e generi pluriautoriali. Si va dalle Bibbie in volgare della prima età moderna per arrivare alle Bibbie verseggiate tra Sette e Ottocento, passando attraverso la lirica di Tasso, Grillo e Marino, Bruno, Campanella, Sarpi, Galileo, le mistiche, Segneri, Della Valle, i poemi biblici, Ceva, la tragedia sacra, il teatro in musica, le parodie scritturali dei libertini, la spiritualità settecentesca, Vico, Metastasio, Goldoni. Spesso rimossa e sempre riemergente, la Bibbia torna a manifestare, all'alba del Romanticismo, il fascino del «meraviglioso cristiano» e la forza di una perenne attualità.