Le reciproche concatenazioni tra l’annuncio del Vangelo e la dimensione sociale sono numerose ed interessanti. La Evangelii gaudium ne prende in considerazione alcune, quelle che appaiono teologicamente più importanti, e tuttavia ha sullo sfondo una considerazione di primaria importanza, tanto che essa assurge a valore di principio, un principio da cui scaturiscono tutte le altre. E’ il principio dell’incarnazione della Parola, che compare esplicitamente nel n. 233 della Evangelii gaudium, ma che si affaccia spesso, oltre che in tutto il documento, ogni volta che si parla del “prolungamento dell’Incarnazione”. Papa Francesco, come ben dimostra questo volume, vuole indicare la direzione che l’agire umano deve seguire, assecondando quello divino e pertanto deve orientarsi sempre benevolmente verso l’altro, muovendo dal passo evangelico: “Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40) (EG 179). Tale dimensione sociale è registrata in maniera più esplicita come manifestazione della fede di un popolo nelle espressioni della pietà popolare, le quali sono “espressioni di preghiera, di fraternità, di giustizia, di lotta e di festa” (EG 237), e come ricchezza della salvezza mediata e tradotta in cultura (233).