Come riempire di "terra", di concretezza, di colori, suoni, sapori la conoscenza spirituale; nello stesso tempo, come rendere eterno il frammento spazio-temporale, dandogli un "cielo" e inserendolo come sillaba sonora dentro il "bellissimo canto" della storia: questo si prefigge la Dottrina dei sensi spirituali, indirizzando verso Dio, in un comune afflato conoscitivo, la sensorialità naturale, il senso, e lo spirito della persona.Nata in Oriente e successivamente arricchitasi del contributo dei Padri latini, la Dottrina raggiunge la sua espressione geniale in San Bonaventura, rappresentando un efficace punto di convergenza tra gnoseologia, antropologia, dottrina della grazia, mistica ed estetica.Il presente studio dedica i primi capitoli alla perlustrazione delle fonti, tracciando una storia della Dottrina nei floni orientale e latino e concentrandosi sul periodo immediamente precedente l'insegnamento di S. Bonaventura.
I capitoli centrali presentano i testi dottrinali del Dottore Serafico, mentre la terza parte del libro mostra sistematicamente la Dottrina tanto nel suo duplice fondamento (empirico e soprannaturale) quanto nell'oggetto di conoscenza. Il capitolo finale delinea il Poverello d' Assisi come icona del sentire, come Dottrina realizzata nella pratica della sua esperienza spirituale, là dove il tactus di Francesco è toccato dal digitus Dei vivi nel mirabile contactus delle stimmate.