Francesco Sacredo, giovane nobiluomo veneziano, torna nella sua città dall'esilio a Corfù, cui è stato costretto dall'Inquisizione. La laguna, trasformata dal gelo in una trappola di ghiaccio, lo accoglie lugubre come la sorte che lo attende. Durante la sua assenza il vecchio padre ha infatti perso al gioco tutti i suoi averi, vinti dalla contessa tedesca Matilde von Wallenstein. La nobildonna, vedova e smodatamente ricca grazie a una sfacciata e diabolica fortuna al gioco, concede al giovane una possibilità: recuperare d'un colpo, in un'ultima partita, tutti i beni persi dal padre. La posta in gioco è però altissima, perché ciò su cui il giovane Sacredo deve puntare è la sua vita stessa. Se perde, infatti, diverrà anch'egli uno dei beni acquisiti dalla contessa, che ne "prenderà possesso". Sconfitto, Sacredo fugge per sottrarsi al destino che tragicamente incombe, cercando nell'avventura il contrappunto alla solitudine. Una fuga che si trasforma anch'essa in una partita senza fine contro il destino.