Barrett Meeks, reduce dall'ennesima delusione amorosa, sta camminando per Central Park quando all'improvviso sente di dover guardare verso il cielo; lassù vede una luce pallida, evanescente, che sembra illuminare proprio lui con un'aura quasi divina. Barrett non crede nelle visioni - o in Dio - ma non può negare ciò a cui ha appena assistito. Allo stesso tempo, nel più modesto quartiere di Bushwick, a Brooklyn, Tyler, il fratello di Barrett, un musicista ancora in cerca del successo, sta tentando - con poca fortuna - di scrivere una canzone per la sua fidanzata Beth, da eseguire il giorno del loro prossimo matrimonio. Beth è molto malata e Tyler è deciso a scrivere una canzone che non sia solo una ballata romantica, ma una vera e propria espressione di eterno amore. Barrett, ossessionato dalla luce, si butta a capofitto nella religione. Tyler invece si convince sempre più che solo le droghe possono sbloccare la sua vena creativa. Beth da parte sua cerca di affrontare la vita con la forza e il coraggio che riesce a raccogliere. Come in "Le ore", Michael Cunningham coglie i personaggi di questo suo sesto romanzo nei momenti decisivi delle loro esistenze, momenti in cui si toccano la vita e la morte, il dolore e il piacere, il desiderio e l'abbandono.