In questo scritto l'autore evidenzia il ruolo del monachesimo nella formazione spirituale e culturale del nuovo mondo che si profilava dopo il crollo di quello antico, ricordando la figura di Cassiodoro e il suo scriptorium, quella di san Benedetto di Norcia che con la sua regola dettata a Montecassino, propose alla società in rovina un nuovo modello spirituale e sociale che in epoca altomedievale si propagherà in tutta Europa, civilizzando i popoli della Britannia e quelli germanici. Si sottolinea l'importanza della personalità di san Gregorio Magno, il quale diede una prospettiva missionaria al monachesimo benedettino. In epoca carolingia sono ricordati in particolare Paolo Diacono, il più grande storico del tempo, Alcuino che realizzò una rilevante rinascita delle arti liberali e Rabano Mauro, il quale lasciò un'impronta importante, con la sua enciclopedica cultura, al sapere medievale. L'autore, dopo il crollo dell'impero carolingio considera la spiritualità, sviluppatasi tra il X e il XII secolo, con i nuovi movimenti monastici originati da altre esigenze spirituali sorte nella società, non più feudale, ma mercantile del tempo. Prefazione di Jeronimo Pereira Silva.