Il testo rappresenta un interessante appello ad incedere nel cammino della vita per inoltrarsi fiduciosamente in quella dello Spirito; ad animarne il contenuto è il medesimo spirito che sollecita gli uomini e le donne di ogni tempo ad innalzare tutto il cuore e tutta la mente a Dio per unirsi a Lui. I lettori, coscienti che il culmine della vita in Cristo si realizzerà compiutamente nel secolo futuro, saranno sollecitati a riflettere sul problema di come instaurare un proficuo rapporto con Dio a partire dall'esistenza terrena. Se ci si chiede che cosa significhi in concreto partecipare dello Spirito, e come si possa cooperare con Questo per compiere la volontà del Padre, ci accorgiamo che l'invito assume la sua concretezza nella vita quotidiana, per tale ragione dobbiamo affidarci alle testimonianze di coloro che hanno sperimentato in precedenza la Sua presenza, per questo alludiamo all'esempio dei Padri della Chiesa indivisa. Il libro traccia una parabola patristico-biblica, in cui il punto di partenza è l'ascolto profondo della Parola, per farla penetrare sino alle nostre "fibre spirituali"; scopriremo che l'ascolto è spesso disatteso, sappiamo che ciò accadeva fin dai tempi apostolici, Gesù stesso riscontrò la durezza del cuore dei suoi fedeli, per questo motivo, ancora oggi, l'umanità impiega notevoli sforzi nel perfezionare questo tipo di ascolto, purificando il cuore e cercando il silenzio per far riemergere la Parola. L'approccio metodologico dell'autrice desterà sicuro interesse in tutti quei cristiani che forse si trovano infastiditi dai facili spiritualismi, o dalle pratiche che spesso confondono i piani del telos cristiano, che mira alla divinizzazione. La particolare suggestione offerta dall'analisi ha di mira il ridestare la ricettività allo Spirito Santo seguendo l'esempio dei Padri per "perfezionare l'imperfezione" umana, un ossimoro spirituale sul quale meditare.