Luigi Pirandello, assimilando e oltrepassando la lezione di rigore, oggettività, impersonalità lucida e feroce, impartitagli dal verismo di Verga e Capuana, seppe introdurre nei genere novellistico le note stridenti e dolorose dell'angoscia che attanaglia l'uomo contemporaneo, posto impietosamente di fronte allo specchio che illumina senza velo e senza appello le sue finzioni, le sue ipocrisie, i suoi inganni agli altri e a se stesso, le sue maschere fragili e fittizie.