Le regole alimentari di Gerolamo, tradotte per la prima volta in italiano, costituiscono la terza sezione di uno scritto molto più ampio, l’Adversus Iovianianum, un testo di carattere polemico finalizzato a contestare le dottrine del monaco milanese Gioviniano, condannato prima a Roma dal papa (390) e poi dal vescovo Ambrogio.
Per controbattere alla tesi secondo la quale «l’astinenza non è migliore dell’assunzione riconoscente del cibo» Gerolamo ribadisce l’importanza del digiuno nella tradizione della Chiesa e nella storia della filosofia. Tenersi lontani dai cibi e dai piaceri giova alla meditazione del religioso e all’astrazione del pensatore; lontano da ogni demonizzazione, l’invito è a scegliere «la secchezza al grasso», i cibi leggeri a quelli pesanti, i piatti semplici a quelli elaborati. In tal senso l’opera di Gerolamo diventa una vera e propria «dietetica» che privilegia la verdura, i legumi e la frutta, facendo riecheggiare tutta la sapienza dell’antica medicina ippocratica e galenica, che considerava il cibo anche un farmaco.
Sommario
Introduzione. Nota bibliografica. Le regole alimentari. 1. La tesi di Gioviniano. 2. La posizione di Gerolamo. 3. Il tipo di alimentazione di vari popoli. 4. I cinque sensi vie d’accesso per i vizi. 5. Il caso dei filosofi. 6. Il corpo è un fanciullo, l’anima il [suo] pedagogo. 7.Il Protrettico alla medicina di Galeno. 8. Cura della podagra. 9. Dicearco, Senofonte, Cheremone. 10. Le sette dei giudei. 11. Esempi dalla Scrittura. 12. Gli eretici che rifuggono i cibi. 13. Il digiuno dei cristiani.
Note sull'autore
Secondo Prospero di Aquitania, Gerolamo sarebbe nato nel 331 e morto nel 420. Dopo i primi studi nella natia Dalmazia, si trasferì a Roma e soggiornò a Treviri, Aquileia e in Oriente. Eremita nel deserto di Calcide, ai confini tra la Siria del nord e la regione occidentale dell’Eufrate, venne ordinato prete dal vescovo di Antiochia. Si trasferì a Costantinopoli, poi a Roma e nuovamente in Oriente. Gerolamo è autore della Vulgata, la prima traduzione completa in lingua latina della Bibbia dal greco e dall’ebraico.
Curatore. Lucio Coco all’attività di docente affianca il lavoro di ricerca sulla tradizione patristica. Ha curato numerose edizioni di Padri della Chiesa greci e latini. Collabora attivamente alla collana dei Testi Patristici dell’editrice Città Nuova presso la quale ha pubblicato in prima edizione importanti opere di Giovanni Crisostomo, Evagrio Pontico, Gregorio di Nazianzo. Altri suoi lavori hanno avuto per oggetto la spiritualità medievale (Gertrude di Helfta, Tommaso da Kempis) e la spiritualità della lettura.