Uno stile insolito, che potremmo definire «realismo sacro», colpisce al cuore il lettore quando incontra queste storie di vita quotidiana ambientate ai nostri giorni negli angoli più disparati del mondo. Dopo un inizio «ambiguo», le vicende narrate si capovolgono a sorpresa nel finale, offrendoci ogni volta una «rivelazione» insieme sacra e profana, in cui le sante, o ciò che crediamo possano essere state in vita, spalancano le porte al meraviglioso e indicano nuove prospettive. I racconti compresi in questa raccolta si contrappongono al pensiero corrente, osservante della laicità e timorato della scienza, diffidente dei miracoli e spaventato da ciò che appare fuori dal suo controllo. Oltre a molte note sante cristiane (come Agnese, Cecilia, Maria Egiziaca, Zita da Lucca, Hildegard, Laura da Cordova, Lucia, Teresa di Calcutta), e ad altre poco conosciute (come Bakhita Fortunata o Inés Takeya), se ne trovano alcune non riportate negli elenchi della devozione ufficiale, ma che rappresentano la «santità naturale» che agisce nella vita di tutti i giorni, senza bisogno di certificazioni e riconoscimenti, testimonianza inconsapevole di uno Spirito che soffia dove vuole. In tutte trionfa una femminilità irriducibile ai modelli correnti, la sola in grado di rinnovare il mondo, portatrice di una carica eversiva viscerale e salvifica, che indica, oggi più che mai, un via personale alla «fede nelle cose invisibili».