Morfologia e commento di Paolo Carafa e Maria Teresa D'Alessio.
Appendici di Paolo Carafa, Maria Teresa D'Alessio e Calo de Simone.
Roma è stata un'avventura unica nel mondo antico, e più tardi in quello medievale e moderno. «E chi» scriveva Plutarco, «vedendo la nascita, la salvezza, la crescita e il divenire adulto di Romolo, non direbbe subito che la Fortuna ne ha posto le fondamenta e il Valore vi ha costruito sopra?» Cicerone magnificava l'intelligenza che presiedette alla scelta del luogo: «Romolo scelse il luogo destinato alla città con incredibile accortezza, come deve fare chi cerca di creare uno stato destinato a durare. Infatti non si spinse verso il mare per invadere il territorio dei Rutuli o degli Aborigeni o fondare una città alla foce del Tevere: capì invece e vide con eccezionale preveggenza che i luoghi marittimi non sono i più adatti alle città che vengono fondate con la speranza che durino e dominino». Attorno alle origini di Roma i popoli che l'hanno costruita, subita, accettata e disprezzata hanno creato una complessa, affascinante leggenda: che i tre volumi lanciati ora dalla Fondazione Valla intendono ricostruire su basi nuove. Nel primo, poesia e storia sondano le vicende leggendarie di Alba Longa, di Numitore e Amulio, di Marte e Rea Silvia, della lupa e del picchio, dei gemelli allevati dai pastori Faustolo e Acca Larenzia, della fondazione della Roma Quadrata sul Palatino, della lite fra Remo e Romolo e dell'uccisione del primo. Romani e Greci collaborano nella mitopoiesi: c'è chi propone come padri i discendenti del troiano Enea, chi invece attribuisce la fondazione agli eredi del greco Ulisse. Fabio Pittore ed Ellanico, Esio-do ed Ennio, Virgilio e Ovidio, Livio, Dionisio di Ali-carnasso e Diodoro Siculo: tutti si interrogano sui primordi, la nascita e gli sviluppi di Roma. E ancora molti secoli dopo, quando ormai la città starà perdendo la sua grandezza e la sua potenza, gli echi della leggenda risuoneranno negli ultimi scrittori pagani e nei Padri della Chiesa: in Servio e nel Mitografo Vaticano, in Giustino, Gerolamo e Agostino. Viene qui presentata una grande raccolta di fonti annalistiche, antiquarie e poetiche divise per «mitemi» o unità mitiche fondamentali, e analizzate comparativamente alla ricerca dei «motivi canonici» fissati dalla tradizione e di una stratigrafia del mito confrontata con gli scavi archeologici. Sullo sfondo, alcune domande che ci intrigano. Come nascono i miti? Rispecchiano o no la realtà? E ancora. Da dove vengono il nome di Roma e di Romolo? E lui, Romolo, è davvero esistito? Ha poi fondato la sua città?
Indice - Sommario
Introduzione
Organizzazione dell'opera
Abbreviazioni bibliografiche
Fonti letterarie della leggenda di Roma
Figure e personaggi della leggenda di Roma
TESTI E TRADUZIONI
1. La nascita dei gemelli
2. Esposizione e salvazione dei gemelli
3. L'iniziazione dei gemelli e un rito di purifiazione-fecondita
4. La conquista di Alba e l'uccisione di Amulio
5. La fondazione della città
COMMENTO
1. La nascita dei gemelli
2. Esposizione e salvazione dei gemelli
3. L'iniziazione dei gemelli e un rito di purifiazione-fecondita
4. La conquista di Alba e l'uccisione di Amulio
5. La fondazione della città
APPENDICI
1. I nomi di Romolo e Remo come etruschi
2. Fratelli/gemelli, tra cooperazione e conflitto
3. I Lupercali