Questa monografia sulla civiltà rinascimentale, studiata a partire da uno dei suoi maggiori protagonisti, è il frutto di una ventennale ricerca, dalla quale emerge l'immagine inusitata di Leonardo, come genio formatosi grazie agli ammanchi affettivi della sua infanzia, e del Rinascimento come epoca instabile e anticipate in cui l'uomo tardo-medievale scopre la sua individualità psichica e desiderativa, in precedenza incapsulata all'interno di mediazioni teologiche e magico-cosmiche. E, assieme a Leonardo, sono altri aspetti fondanti del paradigma moderno ad acquistare un'insolita perspicuità: l'elaborazione di un nuovo codice etico-sociale nell'ideale cortigiano di Bembo e Castiglione e, con Ariosto, la narrazione dell'individuo moderno alla scoperta di sé attraverso la simbologia dell'epos cavalleresco. Dalla ricerca di Fornari affiora non solo un ritratto inedito di un personaggio che tutti credono ormai di conoscere, ma anche un panorama culturale in grado di far scoprire all'uomo contemporaneo le sue radici dimenticate.
Giuseppe Fornari è docente di Storia della Filosofia all'Università di Bergamo, ha formulato la teoria della mediazione oggettuale, che studia i processi genetici della cultura e li applica come chiave interpretativa della storia del pensiero nei suoi aspetti non solo filosofici ma anche religiosi, artistici, politici. Tra i suoi libri: Il caso Nietzsche (con René Girard, 2002); La bellezza e il nulla (2005); Da Dioniso a Cristo (2006); L conoscenza tragica in Euripide e in Sofocle (2013); Storicità radicale (2013); Catastrofi della politica (2014); Mito, tragedia, filosofia (2017).