Convinto che nessuna inchiesta possa essere più feconda di una domanda sulla gioia, Lorenzo Gobbi ci accompagna a esplorarne i significati lasciando che siano Hölderlin, Leopardi, Gottfried Benn, Marianne Moore, Marcel Proust, Katherine Mansfield, Spinoza, Rainer Maria Rilke, Etty Hillesum e altri, a illuminarci la via. Ne nasce un breve, chiaro e denso saggio che indaga le espressioni letterarie e linguistiche della gioia senza trascurare l’inscindibile connessione con il dolore, con il desiderio e con il divenire – nel quale, alla fine, la gioia si proietta sotto il segno della gratitudine per colorare di sé la concretezza del quotidiano anche nel lutto e nella sofferenza.
Lorenzo Gobbi
Ha pubblicato alcuni libri di poesia ora raccolti in La gioia è un turbine di quiete (2014), i romanzi Emily e il vento (Castelvecchi, 2017) e Stella dei volti (Castelvecchi, 2018) e diversi saggi, tra cui L’albero coricato. L’intimità, il tempo e il desiderio: il Cantico dei cantici di Marc Chagall (Castelvecchi, 2016). Ha tradotto opere di Rainer Maria Rilke (tra cui Vita di Maria, 2000; Il libro d’ore, 2008; Lettere a un giovane, 2015) e di altri autori (tra cui Etty Hillesum, Il bene quotidiano. Breviario dagli scritti, 2014). Nel 2012, l’Accademia Mondiale della Poesia dell’Unesco gli ha conferito il Premio “Catullo” per la sua attività di traduttore.