Il tema del rapporto tra libertà, giustizia e bene in una società che ha da esibire, come suo ultimo risultato, il capitalismo globale e multiculturale, si è imposto anche in Italia da circa un decennio. Tramontato l’interesse per il neo-marxismo, assai vivo nella seconda metà del Novecento, è cominciata anche nella nostra letteratura la ‘conversione’ al dibattito già in corso, da almeno un trentennio, nel mondo anglosassone. Cosa aggiungere a questa letteratura divenuta ricca di titoli? Ben poco, si dirà. Non poco, invece, bisognerebbe dire, poiché essa è ancora fondamentalmente prigioniera di una alternativa che, nonostante gli ultimi e variegati sviluppi, potremmo rappresentare ricorrendo alla polemica tra ‘neocomunitari’ e ‘neoliberali’. Rispetto a tale disputa, comandata nascostamente dalla tradizione solipsistica della modernità, è ormai necessario andare oltre. Ma progresso teorico si può cominciare a intravedere solo se si mette in questione il presupposto che accomuna i contendenti: ossia l’impossibilità di parlare del bene comune in modo sostantivo. Da un lato i comunitaristi tendono a rifugiarsi nella ‘concretezza’ dell’ethos condiviso, incapace, però, di totalizzazione trascendentale; dall’altro i neoliberali rimandano alla ‘universalità’ della ragione astratta, ma incapace di determinazione trascendentale. Il risultato molto somiglia a una professione generale di unilateralità, solo a parole negata. Un’altra via è teoricamente possibile, ed è quella variamente perseguita dai saggi presenti in questo libro: la via che guarda al bene, prima che alla giustizia (pure di somma importanza), e poi al bene comune, trascendentalmente determinato in modo sostantivo. Senza affatto dimenticare la fragilità dell’impresa. Che non è la fragilità del bene, ma la nostra fragilità quanto al bene.
Carmelo Vigna è ordinario di Filosofia morale presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove ha diretto il Dipartimento di Filosofia e T.d.S. e ha fondato e attualmente dirige il Centro Interuniversitario per gli Studi sull’Etica (C.I.S.E.). Insegna anche presso l’Università Cattolica di Milano. Tra i suoi scritti recenti: “La politica e la speranza” (con V. Melchiorre, Roma 1999); “L’enigma del desiderio” (con L. Ancona e P.A. Sequeri, Cinisello Balsamo 1999); “Il frammento e l’Intero” (Vita e Pensiero, Milano 2000). Ha curato i seguenti volumi: “La libertà del bene” (Vita e Pensiero, Milano 1998); “Essere giusti con l’altro” (Torino 2000); “Introduzione all’etica” (con S. Zamagni, Vita e Pensiero, Milano 2001); “Multiculturalismo e identità” (Vita e Pensiero, Milano 2002); “Etica trascendentale e intersoggettività” (Vita e Pensiero, Milano 2002); “Etiche e politiche della post-modernità” (Vita e Pensiero, Milano 2003).