La prima edizione di Libro del frío (1992), secondo la particolare concezione artistica del suo autore, Antonio Gamoneda, che vede nella poesia qualcosa di biologicamente integrato alla vita, è giunta oggi ad una seconda edizione ampliata, che raccoglie, rispetto alla prima, venti nuove brevi poesie in un'ulteriore sezione. L'opera si presenta come un viaggio poetico attraverso i paesaggi della coscienza avviata all'incontro con la vecchiaia. Memoria, narrazione e costruzioni simboliche si fanno di una stessa e condivisa sostanza poetica, che non rifugge simboli anche indecifrabili, pur mantenendo il tutto una nitidezza a volte sconcertante. Ciò che colpisce è il vigore delle immagini che Gamoneda riporta in questo libro, riflesso filtrato del mondo esteriore senza togliere alla realtà anche la sua luce e valenza negativa. Una lettura d'impatto per il lettore italiano, che verrà trasportato in una tradizione poetica, quella più propriamente ispanica, i cui tratti essenziali sono l'asciuttezza del dettato poetico, la mozione etica dell'individuo, il profondo senso delle immagini a rappresentare l'impulso vitale "tra vertigine e oblio".