Il numero 3/18 di Limes, intitolato La Francia mondiale (qui il sommario), è dedicato a un paese che troppo spesso pensiamo di conoscere a fondo. “Cugini francesi” è infatti espressione abusata e fuorviante.
La Francia, cerniera tra mondo latino e anglosassone, è tra le realtà più stereotipate ma forse meno conosciute in Italia. Tale visione ingannevole ci impedisce di cogliere aspetti fondamentali di un paese chiave, la cui interazione con la Germania orienta ancora oggi il cammino dell’Europa.
Le analisi proposte da questo numero di Limes tentano di andare oltre la comoda e rassicurante visione di una Francia a noi sostanzialmente affine, indagando gli aspetti culturali, economici, strategici e storici alla base della specificità nazionale francese e dell’orientamento geopolitico della nazione transalpina.
La Francia mondiale sarà disponibile in edicola e libreria da giovedì 12 aprile, mentre la versione online sarà già disponibile per gli abbonati qualche giorno prima
Il numero verrà presentato all’Ispi di Milano e al Mercato Centrale di Roma.
Introduce il numero l’editoriale, Giove all’Eliseo.
La prima parte – La potenza necessaria – tenta di decostruire il cuore e la struttura del potere di Parigi, provando a toccare gli elementi primi della sua strategia. Si segnalano qui i contributi di Pascal Gauchon (“Non c’è Francia senza grandeur“), Alessandro Aresu (“Sovranismo e macronia: come lo Stato profondo governa la Francia“), Alberto de Sanctis (“La Marina non vince quasi mai ma proietta la potenza francese“) e Olivier Kempf (“Giù le mani dalla force de frappe“).
La seconda parte – Con chi, contro chi (e noi?) – è imperniata sul ruolo francese nello scacchiere mondiale ed europeo, sui movimenti in aree e regioni a Parigi più affini (e non), con uno sguardo anche all’Italia. Qui si sottolineano le analisi di Fabrizio Maronta (“L’Europa sovrana senza Macron“), Pierre-Emmanuel Thomann (“La coppia franco-tedesca è una comoda illusione“), Jean Dufourcq (“L’Africa francese è sempre più stretta“) e Carlo Pelanda (“L’inutilità dello sforzo francese di dominare l’Italia“).
La terza parte – Alla riconquista della Repubblica – è infine dedicata alla condizione in cui si trova oggi uno degli emblemi distintivi della cultura d’Oltralpe: lo Stato. Si richiamano i contributi di Dario Fabbri (“La Sesta Repubblica può attendere“), Francesco Maselli (“Parigi, lo Stato città“), Patrizio Rigobon (“La Catalogna Nord sogna una sua autonomia“) e un’intervista al presidente del Consiglio esecutivo della Corsica, Gilles Simeoni (“‘La Francia non deve temere l’autonomia della Corsica e nemmeno di altre regioni‘”).
In conclusione la consueta rubrica curata da Edoardo Boria, La storia in carte.