VII secolo d.C. Rotari è il figlio del duca di Brescia. È imponente, ribelle, sicuro di sé. Nelle sue vene scorre sangue di re. Ma nell’Italia sorta dalle ceneri dell’Impero Romano, tra lotte intestine che indeboliscono il regno longobardo e le continue tensioni con Bisanzio, che ad esso contende il dominio della penisola, la strada per la corona è irta di insidie. E Rotari ha un solo amico su cui contare per raggiungere il suo scopo: è Stiliano, esiliato da Cividale per la condotta dissoluta e diventato prima maestro, poi compagno inseparabile del suo signore. Insieme, i due affrontano agguati, viaggi avventurosi, vendette, intrighi e tradimenti. Perché alla corte della regina Teodolinda, la lealtà è una merce rara e la sete di potere non risparmia nessuno. Ma Stiliano è pronto a dare anche la vita pur di proteggere Rotari dai molti nemici che tramano alle sue spalle. Come Andras, monaco e mago ravennate dalla crudeltà luciferina, maestro di congiure. O la perfida Gundeberga, figlia di Teodolinda, che si insinua a forza tra Rotari e la dolce Gaila. In un avvincente romanzo, un’Italia medievale cruenta e affascinante da cui emergono personaggi indimenticabili.