Alberto, il giovane e geniale pittore di alberi inconclusi, con l'arroganza e la durezza di una sfida continua; Stefano, lo studente, con il desiderio di essere all'altezza dell'amico, però più fragile, più intimidito; Chiara, la ragazza con la sua innocente, ma sensuale naturalezza. I due ragazzi dividono lo stesso appartamento; la ragazza, che ama il pittore, è nomade nello studio. Sono in tre. Si muovono tra la Padova universitaria, una Milano fintamente glamour, e la Roma che ruota intorno al mondo del cinema, alla ricerca di un'identità, scoprendo alla fine di essere lontani da ogni cosa, persino da se stessi. Ognuno è legato all'altro, indissolubilmente, e condivide le rabbie, le indifferenze, le euforie, nei frammenti di un insolito discorso amoroso. Ognuno ricerca un proprio posto nel mondo e questo essere comunque sempre in tre li pone al riparo dal disastro esistenziale. Mattia Signorini racconta uno spaccato della realtà dei giovani di oggi, dove le entità di maschile e femminile si confondono, paradossalmente, tra fragilità e irruenza, ambiguità e sicurezza, eccesso e disincanto, attraverso una storia vibrata sui toni di una carica emozionale che mette a nudo un contemporaneo alfabeto sentimentale.