Carlo è un ex sessantottino. Pochi anni dopo il matrimonio, Maria, la moglie, gli rivela di appartenere, fin dall'inizio degli anni '70, a una organizzazione terroristica. Non si tratta delle Brigate Rosse ma, sostiene la donna, di un'organizzazione internazionale che usa e manipola le organizzazioni italiane e agisce col loro nome. Il romanzo, che nasce da fatti realmente accaduti, è sia opera narrativa che reportage, il racconto di una fetta di storia italiana vista allo stesso tempo dall'interno e dall'esterno. Dall'interno, perché le tensioni che Maria vive (come il suo sforzo per uscire dall'organizzazione e la sua adesione alle lotte femministe) si riflettono sul suo matrimonio, costringendo il marito a un ruolo di testimone muto di una vicenda a cui, per amore, non può ribellarsi. E dall'esterno, perché Maria racconta al marito molto poco della sua doppia vita. La vicenda si conclude, all'inizio degli anni '80, con il suicidio di Maria che lascia dietro di sé i quaderni in cui, per anni, ha scritto il proprio diario. Ed è naturalmente grazie a questi quaderni che Carlo cercherà di conoscere ciò che non ha mai saputo di sua moglie.