Forse la prova più esplicita della compatibilità, e della sostanziale interdipendenza, tra scienza e arte - intendendo questi termini nella loro accezione più ampia - è fornita dalla matematica, che nell'uno e nell'altro caso costituisce un ideale di bellezza e di essenzialità, di armonia e di perfezione. Alle parole di Galileo, il quale in un celebre passo del Saggiatore (1623) dichiara che «il grandissimo libro» dell'universo «è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, e altre figure geometrice, senza i quali mezi è impossibile a intenderne umanamente parola, possiamo far corrispondere quel che scrive Cézanne in una lettera del 1904, riconoscendo nella matematica il linguaggio dell'arte: «trattare la natura attraverso il cilindro, la sfera e il cono, il tutto messo in prospettiva».
La consonanza di queste affermazioni non deve affatto sorprendere.
dall'introduzione di Claudio Bartocci e Piergiorgio Odifreddi
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Con Suoni, forme, parole - quarto e ultimo volume in uscita in libreria - si completa la pubblicazione della Grande Opera dedicata al sapere matematico curata da Claudio Bartocci e Piergiorgio Odifreddi.
Inaugurata nel 2007 con I luoghi e i tempi - una storia della scienza dei numeri a partire dalle sue scuole di pensiero, dall'antica Babilonia ai nostri giorni -, seguita nel 2008 da Problemi e teoremi - una rassegna dei principî fondamentali e delle sfide irrisolte della ricerca matematica d'ogni tempo - e nel 2010 da Pensare il mondo - un'analisi dei rapporti e degli intrecci tra la matematica e le altre scienze -, la Grande Opera si chiude con questo terzo volume, affrontando le affinità tra cultura scientifica e cultura umanistica al fine di superare la tradizionale contrapposizione tra i due mondi e collocare «numeri» e «arte» sotto il medesimo cappello, quello del pensiero, nelle sue più alte vette espressive.
Dallo studio delle relazioni tra composizione musicale e computer di Jean-Claude Risset al saggio di Michael Frame sulle applicazioni dei frattali nell'arte, dall'analisi di J. V. Field dello sguardo matematico nella pittura rinascimentale italiana alla strategia scacchistica di Martin Kreuzer, fino all'incontro descritto da Giulio Giorello tra geometria e filosofia: venticinque contributi d'eccezione - tra cui anche uno scritto di Umberto Eco e una riflessione di Hans Magnus Enzensberger -, per una panoramica eclettica sulle relazioni tra matematica, architettura, gioco, poesia, musica e cinema, «per indagare la realtà e per inventare altri mondi possibili, per affinare l'intelligenza e per sbrigliare l'immaginazione, per imporre vincoli e per aprire nuovi spazi di libertà».
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