MEMORIA DEL POSSIBILE (LA)
Autore: PEZZELLA MARIO
Editore: JACA BOOK
Data di pubblicazione: Marzo 2009
Collana: DI FRONTE E ATTRAVERSO. FILOSOFIA
Codice: 9788816408739
Dimensioni: 23 cm x 15 cm x 2,7 cm
Peso: 529 g
Pagine: 360
Disponibilità: ESAURITO
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Descrizione di "MEMORIA DEL POSSIBILE (LA)"
Oltre la fantasmagoria dello spettacolo e delle merci, di fronte alla violenza e allo sfruttamento, la riflessione filosofica cerca nel passato l'imprevedibilità del presente
Alla fine del secolo passato - nell'euforia dilagante della New Economy e dei processi finanziari globali - l'idea della fine della storia divenne senso comune: sembrava possibile una sorta di "capitalismo pacificato", disposto a superare ogni conflitto e a rimodulare giocosamente le memorie e gli stili del passato. Le tragedie del '900 potevanno essere dimenticate: una "realtà virtuale", immateriale, prometteva di liberarci dai pesi del corpo e della materia, divulgando l'illusione che la violenza e lo sfruttamento fossero sul punto di svanire dalla storia, lasciando il posto a una pace universale. Certo, già allora per credere a tale utopia bisognava essere ciechi alla contemporanea distruzione delle altre culture in ogni parte del mondo o salutarla come un progresso benefico e inevitabile. Oggi è fin troppo facile dire che nessuna utopia ha subito più cruda smentita. Questa constatazione ci impone l'esigenza di dare un'altra lettura e un'altra teoria di quegli stessi fenomeni: perché il lavoro immateriale non ha prodotto forme di liberazione ma colonizzazione e sfruttamento delle capacità mentali dell'uomo? Perché fuori dell'Europa si concentra comunque una densità ed una violenza di sfruttamento che non ha nulla da invidiare all'accumulazione originaria della prima rivoluzione idustriale? Perché la tecnica digitale invece di potenziare la comunicazione tra gli uomini, crea uno spazio astratto in cui i singoli faticano a mantenere la propria identità? Questo libro rievoca autori e forme di pensiero del '900 che possono aiutarci a rispondere a tali domande e propone una riflessione sulla società dello spettacolo sia nella sua forma democratica che in quella totalitaria. Il possibile è ciò che sorge oltra la fantasmagoria dello spettacolo e delle merci, che, seducendo la nostra immaginazione, ci lascia al contempo schiavi di una esistenza immutabile.