Figurano in queste pagine gli scritti più significativi di un gruppo di politici e di tecnici, di formazione e di cultura cattoliche, the con ruolo e responsabilità diverse fecero delta questione meridionale un impegno d'onore. Il meridionalismo cattolico nasce tra il 1946 e il 1948 e si muove in una prospettiva completamente diversa rispetto al vecchio meridionalismo. Pasquale Saraceno, Ezio Vanoni, Pietro Campilli, Tommaso Morlino, Leopoldo Rubinacci, innanzitutto, mettevano - secondo una felice definizione di Pasquale Saraceno - «un numero accanto a un probleina», usando anche schemi teorici di tipo economico aggregate al fine di porre il problema della crescita dell'intero sistema economico meridionale, inoltre, ponevano il terra dell' industrializzazione del Mezzogiorno e proponevano la costituzione di uno strumento istituzionale-giuridico o giuridico-finanziario, che avrebbe dovuto nobilitare e convogliare nuove risorse verso il Sud. Il che darà vita alla Cassa per il Mezzogiorno. Erano cattolici provenienti alcuni dalle Università, come Raffaele Ciasca, Ezio Vanoni, Costantino Mortati, altri dal mondo delle professioni, altri dalla milizia politica nella Democrazia Cristiana di De Gasperi. E fu un fiorire di proposte, che venivano fatte nel corso di incontri, convegni, dibattiti e soprattutto negli scritti che essi andavano pubblicando su giornali, riviste, negli atti di Convegni e in lavori monografici, nei quali si Coglie, quasi con monotona ripetizione, l'anelito a riscattare il Mezzogiorno dalla sua secolare arretratezza. A questo gruppo appartiene anche Aldo Moro.