Le lezioni raccolte in questo volume rappresentano una sorta di "mistagogia" per il nostro tempo, in cui Salmann, con quello stile che in molti hanno imparato ad apprezzare, attinge alla letteratura, alla fenomenologia della vita, alla filosofia, alle risorse della teologia classica e più recente, per proporre una introduzione al significato dei sacramenti e alla loro rilevanza per l'esistenza. Ciò che rende la mistagogia di Salmann originale e attuale è il fatto che egli lavori anzitutto sulle condizioni di possibilità della fede nel linguaggio rituale e liturgico-sacramentale. In altri termini è come se egli si rivolgesse ad un interlocutore scettico, ad un europeo colto del nostro tempo, e a lui provasse a mostrare la plausibilità di termini quali "rito", "liturgia", "sacramento" e, più in generale, la desiderabilità che il mistero celebrato nella liturgia cristiana sia vero. In quest'ottica la sua proposta viene ad assumere la forma di un cammino mentale, che inizia dal basso e avanza lungo quattro tappe in salita.