L’autore afferma che o si è missionari o dimissionari,dove essere missionari non implica tanto l’andare in terre lontane per evangelizzare,ma assumere e vivere in pienezza l’essere cristiani.La missione è prendere coscienza della propria identità e responsabilità, comprendere la forza dell’invio e dedicarsi con totalità e passione al servizio dell’altro,come annunciatori di salvezza. Da qui sorge la responsabilità da parte degli educatori,genitori,sacerdoti e religiosi di assumere la dimensione missionaria nella pastorale giovanile vocazionale. L’educare alla missione comporta allargare gli spazi, rompere certi confini per aprirsi a nuovi orizzonti di evangelizzazione. L’obiettivo finale di ogni educazione alla missione è la crescita nella fede e la fede è un dono da comunicare.Il giovane che viene guidato deve comprendere che l’unica fede che ha è quella che comunica,è la freschezza che si sente dentro nel momento in cui annuncia Gesù,salvatore del mondo… ed è questo il segno che l’accompagnamento vocazionale è missionario. Il senso fondamentale dell’essere missionari è scoprire e vivere la passione dell’essere scelti, amati e inviati da Dio per la salvezza degli altri.
AUTORE Amedeo Cencini,religioso canossiano,è for-matore, insegnante alla Pontificia UniversitàSalesiana a Roma e allo Studio Teologico S.Zeno di Verona, e psicoterapeuta. Autore dinumerose pubblicazioni per altre case editrici,per Paoline Editoriale Libri, oltre a quattrotesti in questa collana, ne ha pubblicato altrinella collana Animatori di pastorale giovanile evocazionalee per le collane Religiosi 2000e Figliin cielo. Specializzato in psicoterapia analitica,svolge attività di consulenza, di relatore sutematiche legate all’ambito formativo e di inse-gnamento in Italia e all’estero.Dal 1995 è con-sultore della Congregazione per gli istituti divita consacrata e le società di vita apostolica