Nella prima parte, il volume «Mistici nello Spirito e contemporaneità» risponde certamente all’impegno di trovare un accordo sul concetto di «mistica» (Rossano Zas Friz De Col), ma anche allo sforzo di calare l’esperienza mistica nella vita dell’uomo contemporaneo, il quale vive in una società di grande attivismo, di forte dinamismo e anche di sbrigatività ma, proprio per questo, non priva di occasioni di incontrare lo Spirito (Franco Garelli).
L’abbagliante splendore dei grandi personaggi mediatici ci impedisce oggi di vedere i silenziosi «mistici nello spirito» che vivono con noi, attivi e partecipi delle grandi sfide del nostro tempo; non chiusi nel neoplatonismo delle idee, immersi nella straordinarietà degli eventi o appartenenti ad una aristocrazia elitaria dello spirito, ma «con gli occhi aperti» a tutto ciò che accade nel mondo: lavoro (Paola Bignardi), educazione (José Luis Moral), corporeità (Amedeo Cencini), politica (Paolo Carlotti), cultura virtuale (Francesco Asti).
Nella seconda parte del volume, e senza negare che alcuni «luoghi tradizionali » come la preghiera, i sacramenti, la parola, la liturgia, … sono quelli più adatti all’esperienza spirituale mistica, vengono esaminate altre zone dove lo spirito aleggia e dona vita: la bellezza nell’arte (Yvonne Zu Dohna),
il pellegrinaggio cristiano (Jesús Manuel García), la letteratura (José Luis Plascencia), la musica (Massimo Palombella).
A conclusione del volume, Bruno Secondin evoca la figura dei «mistici nostri contemporanei», uomini e donne del nostro tempo che vivono la quotidianità intesa come vita forte e pregnante in Cristo, che si lasciano abbracciare dall’Amore, nell’umile dimensione della secolarità.
Il volume è a cura di Jesús Manuel García.