Il cuculo è un uccello che depone le proprie uova abusivamente nel nido di altri. Non solo. Dopo la sua nascita, perfettamente mimetizzato, il piccolo cuculo mette in atto un'efficace strategia di "eliminazione del compagno", fino a conquistarsi l'esclusiva attenzione dei nuovi genitori. La tradizione ostile alla figura femminile si è insediata nella Chiesa Cattolica nello stesso modo. Per numerosi secoli, sul modello di Maria sacerdotessa, le donne avevano servito nei diversi ministeri, incluso il diaconato sacramentale. Con l'adozione del diritto romano e la trasformazione del cristianesimo in una religione dell'impero, s'interrompe una radicata tradizione e si lascia insediare il cuculo del pregiudizio anti-femminile nel nido della Chiesa. Seguendo il filo di una puntuale classificazione degli argomenti, queste pagine forniscono una dimostrazione, rigorosamente sorretta dalla lettura delle fonti, della necessità di rivedere il carattere conclusivo con cui il magistero ha inteso ratificare l'esclusione delle donne. La Chiesa, riaprendo il confronto su questa scelta, confermerebbe la volontà di proseguire con coraggio il cammino delle riforme indicate dal Concilio Vaticano II. Al contrario, la prevalenza di una concezione della fede sacrale e gerarchica, impermeabile rispetto alla incalzante domanda di cambiamento e dialogo, alimenta l'impressione che, pur di difendere un principio, si accetti il rischio di "Spegnere lo Spirito".