Questo breve saggio di Inos Biffi
non solo ci fa comprendere l’itinerario
culturale di Newman, ma a un tempo ci
illumina sulla sua santità.
Tema fondamentale di questo opuscolo
è la relazione tra Newman e i
Padri, che – egli afferma – lo hanno
fatto cattolico.
L’incontro con questi «antichi luminari
della Chiesa» appare precoce nella
vita di Newman, ma la loro frequentazione,
che nasceva da una profonda consonanza
intellettuale e affinità spirituale,
lo accompagnerà per tutta la vita. Egli
affermerà che la lettura dei Padri era per
lui fonte di «delizia»; li sentiva, infatti, e
li considerava come suoi familiari.
Alcuni di essi erano i suoi «vecchi amici
del secolo IV», e i loro scritti li considerava
come i suoi «archivi di famiglia».
Il primo capitolo offre una sintesi di questa “amicizia”,
partendo dal testamento in cui richiama alcuni di questi
Padri, affidando loro la sua anima e il suo corpo. Il secondo
capitolo descrive minutamente la sua
visita a Milano, la «città di sant’Ambrogio
» – come egli la chiama, scrivendo
agli amici in Inghilterra: di quel
«maestoso Ambrogio», che fu uno dei
«vecchi amici» di quel secolo IV, dove
egli ritrovò il modello dell’ortodossia e
quindi della Chiesa “cattolica”, o la
Chiesa vera e “compiuta”.
L’ultimo capitoletto è uno schizzo
sulla santità di Newman: una santità
maturata nel silenzio e nella persuasione
che – sono parole sue –, «se siamo
pazienti, Dio lavora per noi. Egli lavora
per coloro che non lavorano per se
stessi».
Lasciò anche scritto: «Gli uomini
illustri agli occhi del mondo sono grandissimi
da lontano, mentre avvicinandosi
rimpiccioliscono; ma l’attrazione
esercitata da una santità inconsapevole possiede una forza
irresistibile. Essa persuade il debole, il timido, il dubbioso e
l’indagatore». Ora è la santità di Newman a persuaderci.
Inos Biffi è docente ordinario emerito di Storia della teologia medievale e di Teologia sistematica presso la Facoltà Teologica dell’Italia
Settentrionale (Milano) e docente incaricato presso la Facoltà di Teologia di Lugano. È presidente dell’Istituto per la Storia della
Teologia medievale di Milano e dirige in collaborazione le collane Biblioteca di Cultura medievale e Eredità medievale. Storia della
Teologia da Boezio a Erasmo da Rotterdam presso la Jaca Book. Presso la Facoltà di Teologia di Lugano è direttore dell’Istituto di
Storia della teologia. Nell’ambito del Medioevo è autore di ricerche sui teologi di scoli XI, XII e XIII. È curatore, in collaborazione, dell’opera
Omnia (latino-italiano) di Sant’Anselmo d’Aosta e del Corpus Colombiano. È dottore aggregato della Biblioteca Ambrosiana.
Larga parte della su attività è anche dedicata al campo della liturgia, particolarmente di quella ambrosiana, della quale ha curato la
riforma. Collabora alle principali riviste teologiche, tra cui «La Scuola Cattolica», «Teologia», «Communio» e «Rivista Teologica di
Lugano». Presso la Jaca Book è in corso di pubblicazione la sua Opera Omnia.