«"Non sia turbato il vostro cuore...", sono parole d'incoraggiamento, di sostegno, di amichevole conforto che Gesù nelle ore difficili rivolge agli apostoli per sollevare dalla tristezza il loro animo... ma continua a suggerirle ad ogni uomo, le dice anche a noi... "Il dolore e la gioia (la tristezza e la serenità) appartengono alla polifonia di una vita vissuta pienamente e sussistono l'una accanto all'altra" (Bonhoeffer). Siamo chiamati ad affrontare con la stessa serenità le gioie e i dolori della vita.
Per le gioie naturalmente non c'è problema, per le sofferenze, invece, sorgono difficoltà, è richiesto coraggio. L'unica cosa che ci fa realmente paura è proprio la sofferenza disseminata nella storia dell'uomo, dei popoli. Essa bussa alla nostra porta con le disgrazie, le malattie, le ingiustizie, le violenze, gli egoismi, gli abbandoni, le incomprensioni, l'isolamento, le ingratitudini e chissà quanti altri problemi rendono amaro e faticoso il nostro cammino.
Gesù, diversamente da altri maestri, ci insegna ad affrontare la sofferenza, persino a renderla preziosa, a scoprirne, pur nella sua ripugnanza, il ruolo provvidenziale nella nostra vita. Ci garantisce il suo aiuto, la sua presenza: "Ecco io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Mt 28,20)»