Dopo cena, quando il resto della famiglia si mette a chiacchierare davanti a casa, la piccola Tess preferisce starsene per conto suo nella veranda sul retro. A farle compagnia, solo la notte, gli alberi e il pozzo. Quella sera d’agosto, lo spicchio di luna ritagliato nel cielo non basta a fare luce. Eppure, nel nero, Tess scorge una figura femminile che si avvicina furtiva con un fagottino in braccio: lo culla come se fosse un bambino, poi lo getta nel pozzo. Infine si allontana, credendo di non essere stata vista.
Nessuno dà ascolto a Tess, finché il corpo privo di vita di un neonato viene davvero ripescato dal pozzo. Ma il mondo degli adulti non può permettersi di abbandonarsi allo sconcerto. È il 1931, e bisogna ancora fare i conti con la grave crisi economica che ha colpito Carbon Hill, una cittadina mineraria dell’Alabama, così come tutta l’America. Anche a casa di Tess si lotta contro la povertà. Il papà, Albert Moore, moltiplica i turni in miniera per mantenere la numerosa famiglia: la moglie Leta, che con il poco a disposizione riesce sempre a mettere insieme pranzo e cena, magari togliendo qualcosa dal proprio piatto; la figlia più grande, Virgie, alle prese con i primi corteggiatori; il figlio Jack, irrequieto e imprevedibile; la stessa Tess, che ha nove anni, grande immaginazione e sconfinata curiosità.
Lei non riesce a levarsi dalla testa quel tonfo nell’acqua: quasi un grido con cui il pozzo implorava il suo aiuto. Decide allora di scoprire chi sia la donna misteriosa. Insieme alla sorella, comincia a “indagare” nel vicinato, alimentando sospetti e scovando segreti. Ma se l’enigma del pozzo svelerà i lati più oscuri di quella comunità, ne metterà soprattutto in luce l’onestà e la solidarietà con cui affronta, unita, quei tempi così duri. E sarà per Tess un’indimenticabile lezione di vita.