Le parole - dette o scritte - ci istruiscono, formano, plasmano, consolano. Ci rendono presenti l'uno all'altro. Tutto, infatti, è stato creato dalla Parola potente risuonata in seno ai Tre, e l'universo intero è una sorta di materializzazione di questa Parola. Così anche l'uomo. Anzi, soprattutto l'uomo, perché fu creato per mezzo della Parola rivoltagli dal Creato, affinché la sua vita si compisse nel dialogo con Lui, nella relazione.
Possono dunque le parole accogliere e dire, evocandola, la bellezza della relazionabilità?E se sì, com'è possibile?
Costantemente in bilico tra antropologia e teologia, il libro prova a fornire una risposta a questi interrogativi. E, dal momento che tutto è pieno di senso e bellezza - Nulla è senza voce! - prova a farlo attingendo anche alle innumerevoli suggestioni della letteratura.