«Vogliamo la vita, desideriamo attingere all’albero piantato in Eden per godere di un piacere infinito, di una serenità senza insidie, di una vita piena che non si esaurisce. Ogni domanda che popola la nostra storia e le nostre giornate è, in fondo, inchiesta incessante su quale sia il sentiero migliore per entrare in quella via e poter dimorare all’ombra di quell’albero» (dalla Premessa).
In un libro al confine tra fede e psicoterapia, l’autore porta avanti una ricerca carica di tensione intellettuale ed emotiva verso lo spazio, inteso in senso dinamico, come ambiente vitale e come contesto relazionale, come sentiero. Essa parte dall’assunto che la fraternità porta con sé un dramma, un sentirsi traditi o messi da parte: come fu per Caino e Abele, l’esistenza del fratello ricorda all’uomo che non è figlio unico. Ma nella storia di Gesù, nella sua vita e nella sua morte, viene guarita la radice della ferita ‘fraterna’: il rapporto con i genitori, che danno la vita ma danno anche i fratelli. L’esperienza portata avanti da san Francesco coglie questo snodo fondamentale e testimonia come sia possibile vivere tale cambiamento radicale rispetto all’istinto di morte cui soggiace Caino. Le pagine del volume vogliono essere un aiuto a trovare questa via.
Il testo è ripartito in tre sezioni. La prima è centrata sui fondamenti: alcuni testi decisivi tratti dalla Bibbia e da san Francesco. La seconda fa ‘vedere’ nel concreto di un’esistenza, quella di Francesco di Assisi, gli assunti della parte fondativa. La terza è più pratica e affronta alcuni problemi concreti dell’esistenza cristiana, con uno sguardo mirato allo specifico della vita consacrata.
Sommario
Premessa. Odòs: un orizzonte di senso. Prologo. Tra fede e affettività. 1. «… Vi darò un cuore di carne». Dall’eros della creazione all’eros dello Spirito. Mistero pasquale e ferite dell’affettività: la guarigione dell’amore. La fraternità: una nuova strada per Caino (e per Abele). 2. «Dopo che il Signore mi diede dei frati». Obbedienza e fraternità in Francesco d’Assisi. Quando l’amore trasforma la sofferenza. Vita fraterna e conflittualità. I molti sensi dell’itineranza francescana. Apologo della sapienza che salva. I sentimenti di Francesco. 3. «In cammino… lungo la strada». L’esistenza come formazione. La vocazione: tra innamoramento e verità. Vita consacrata, concilio Vaticano II e postmodernità. Prendersi cura della fraternità (e del fratello) nel tempo della soggettività. Epilogo. Mangiare assieme, vivere assieme: l’eucaristia come evento formativo. Bibliografia.
Note sull'autore
Giovanni Salonia, frate cappuccino, psicoterapeuta, è docente di psicologia pastorale presso la Pontificia Università Antonianum di Roma e la Facoltà teologica S. Giovanni Evangelista di Palermo. Dirige la Scuola di formazione per formatori dell’Ordine cappuccino. È presidente della federazione italiana scuole e istituti di Gestalt (FISIG) e direttore della scuola di specializzazione alla psicoterapia della Gestalt H.C.C. Oltre a numerosi contributi di ordine psicologico in pubblicazioni italiane e straniere, ha pubblicato: Kairòs. Direzione spirituale e animazione comunitaria (EDB, Bologna 52006), Sulla felicità e dintorni. Tra corpo, tempo e parola (Argo, Ragusa 2004) e, con H. Franta, Comunicazione Interpersonale. Teoria e Pratica (Las, Roma 71996); è inoltre coautore del Progetto Formativo dei frati minori cappuccini italiani (EDB, Bologna 31996).