Improvvisamente, a 37 anni e dopo tredici di matrimonio, una violenta crisi coniugale fa sprofondare l'autore nel baratro della disperazione. Vuole a tutti i costi salvare il suo matrimonio, tenere unita la sua famiglia. I margini di ricomposizione sono ormai ridotti ed egli decide un tentativo disperato: sparire improvvisamente per qualche tempo, nella speranza che in sua assenza la moglie si renda conto che non vuole perderlo. Decide quindi di percorrere il Cammino di Santiago, ottocento chilometri a piedi, da Saint Jean Pied du Port, in Francia, a Santiago de Compostela, e poi fino a Finis Terrae, sull'oceano, per compiere il rito del rogo dei vestiti bruciati e del bagno purificatore.
Il libro non è una guida, anche se si ritrovano riferimenti a luoghi e città; non è un romanzo, perché il protagonista quelle strade, quei sentieri li ha percorsi veramente e le parole che lo compongono sono state scritte con l'angoscia, la disperazione, la speranza, il sudore, il sangue.
È la storia di un uomo che, quando ha capito che stava perdendo ciò che aveva di più caro, si è messo uno zaino in spalla e ha cominciato a camminare. Sperando nel miracolo di salvare il suo matrimonio, alla fine ne ha ottenuto di ritrovare se stesso. E, forse, Dio.