Questo testo, il quarto della serie «Omelie», si colloca sia dal punto di vista cronologico sia dal punto di vista tematico in continuità diretta con il volume Omelie e istruzioni pasquali.1968-1974,pubblicato nel 2005,in quanto propone la riflessione di don Giuseppe condotta nei giorni di giovedì, venerdì e sabato santo di Pasqua negli anni 1975-1978. Raccoglie vere e proprie omelie (sei) pronunciate durante la liturgia eucaristica e istruzioni (undici), forme particolari di omelie che don Giuseppe rivolgeva nel triduo pasquale alla comunità in occasione della recita di mattutino.Come si può facilmente notare,le istruzioni sono,rispetto alle omelie,assai più ampie,più complesse e più elaborate concettualmente.Il lettore potrà quindi cogliere un pensiero che si snoda,si articola e si arricchisce di testo in testo, e che illumina, sotto la guida egemonica della Sacra Scrittura,aspetti diversi e complementari del mistero pasquale di Cristo. Tra i temi dominanti nelle diverse omelie e istruzioni, si segnalano: il mistero dei giorni dell’amarezza e della passione; l’adorazione della croce che è insieme,in modo inscindibile,adorazione dell’incarnazione e adorazione dell’eucaristia;Gesù che si rivela Maestro,Signore e Servo;il senso e l’importanza del sepolcro;la presenza del Padre nella passione,morte e sepoltura del Figlio;l’adorazione del Risorto e l’adorazione del Padre in spirito e verità. Riflessioni sul triduo pasquale nei quali ciascuno di noi può ricevere le luci più illuminanti e può accogliere dal dono di Dio le grazie più trasformanti.
AUTORE Giuseppe Dossetti (1913-1996), giurista, canonista, professore di diritto ecclesiastico all’Università di Modena, dirigente politico nella Resistenza, deputato all’Assemblea Costituente e nella I Legislatura, vicesegretario della Democrazia cristiana, lascia la vita politica nel luglio del 1952.Nei mesi successivi promuove un progetto per la formazione,a Bologna,di una biblioteca per la ricerca storica e teologica per laici (Centro di documentazione). Nel 1956, ancora laico, dà vita alla comunità Piccola Famiglia dell’Annunziata,con l’assenso dell’allora arcivescovo di Bologna card.Giacomo Lercaro.Nel 1957 lascia la cattedra universitaria. Nel 1959 viene ordinato sacerdote. Diventa stretto collaboratore, durante il Vaticano II e il post-concilio, del card.Lercaro,fino alla conclusione del suo episcopato bolognese nel 1968.Dal 1968 fino alla morte,avvenuta il 15 dicembre 1996,ha vissuto come monaco nelle comunità della Famiglia da lui fondata,in Italia e in Medio Oriente.