Ironicamente, in un ipotetico dialogo con il poeta, Luciano descriveva Omero come un babilonese, vedente, autore dell'Iliade e dell'Odissea nella loro interezza ed in questa successione. Sebbene bizzarro, si tratta di uno scenario possibile, in quanto per accostarsi al mondo di Omero esistono domande alle quali, allo stato attuale delle nostre conoscenze, non è possibile rispondere, se non in via speculativa e provvisoria. Consapevole di questi limiti, l'autore ha illustrato con questo suo volume quanto potrebbe essere verosimile, probabile, sensatamente ricostruibile, partendo dalla protostoria dei poemi omerici, facendo l'esegesi del testo e ricostruendo la filologia omerica dall'antichità al Medioevo bizantino.