Incombente e sinistra presenza nel Codice Da Vinci, l’Opus Dei è da anni uno dei capri espiatori dei media di tutto il mondo, che a turno la dichiarano implicata in scandali e inchieste su assassini, bancarotte e traffici illeciti. Ma è proprio il «mostro» di cui si parla? È davvero una società «segreta », ultraconservatrice, ricchissima e pressoché onnipotente, in grado di controllare anche il Vaticano? E, in ogni caso, perché la si ritiene coinvolta in oscure manovre politico-finanziarie di portata mondiale?
Queste sono solo alcune delle domande a cui Patrice de Plunkett risponde in un libro-inchiesta che fa finalmente luce su uno dei grandi «enigmi» religiosi e politici dei nostri tempi.
Attraverso la storia della Prelatura, i suoi rapporti con il Vaticano e con i paesi in cui ha messo radici, le testimonianze di chi vi ha aderito e anche quelle di chi ne è uscito, De Plunkett dipinge un quadro lucido documentato e preciso della Obra spagnola, senza ignorare le questioni più spinose – ad esempio il caso Calvi – o le accuse più gravi.
A qualcuno non piacerà, ma forse la verità è molto semplice: l’Opus Dei è soltanto una «via» che il cattolicesimo mette a disposizione dei credenti per seguire la propria fede, vivendo secondo quelle regole di castità, obbedienza e povertà dettate dal suo fondatore, Josemaría Escrivá de Balaguer. È uno strumento offerto ai cristiani per arrivare a Dio e alla «santità».
L'AUTORE
PATRICE DE PLUNKETT, saggista e giornalista, ha codiretto per molti anni una delle riviste francesi più famose, «Figaro Magazine», e attualmente è membro del comitato editoriale della rivista cattolica «Kephas». È autore di La culture en veston rose, Ça donne envie de faire la révolution!, Quelle spiritualité pour le XXIe siècle?, L’Évangile face aux médias, Benoît XVI et le plan de Dieu e Nous sommes des animaux mais on n’est pas des bêtes.