La crisi economica globale, i drammatici focolai di violenza e conflitto, la povertà che divide il mondo in due, il timore per la distruzione del pianeta, non sono ancora riusciti a spegnere la speranza in un mondo migliore o frenare le nuove domande che emergono con sempre maggiore intensità dal tessuto sociale.
Esiste una crescente attenzione ai diritti umani, alla condizione delle donne e dei minori, a quella dei migranti e degli sfollati, aumenta la consapevolezza della necessità di salvaguardare l’ambiente e risparmiare risorse ed energia, cresce la voglia di giustizia e di pace e siamo alla ricerca di un mercato più equo e sostenibile, sempre più voci si levano contro la guerra, la pena di morte o il mercato delle armi. Dialogo, giustizia e pace sembrano diventati termini di dominio pubblico. Ma le domande di speranza che emergono dal mondo, i termini utilizzati dalla cultura e dalla società contemporanea possono essere letti alla luce dell’esperienza cristiana? Anzi: la comunità cristiana può essere oggi profezia di speranza, o sa soltanto dire no? Noi, cristiani del nostro tempo, abbiamo un contributo da aggiungere a questo mondo distratto, una direzione di marcia da indicare?
Tredici parole di oggi – da amore a Chiesa, da corpo a Europa, da fede a gay, da giustizia a mondo, da morte a Parola, da poveri a speranza, fino a verità – «parole cariche di rinnovato significato per il mondo attuale» vengono declinate a voce alta per condividere la speranza e la gioia del vangelo con tutti gli uomini di buona volontà.