È il diario di Lara, madre di un figlio disabile grave. Lei e il marito, entrambi in pensione, gestiscono il figlio fra mille difficoltà, supportati dal Centro Diurno Disabili dal gruppo di auto-mutuo aiuto, dall’ANFFAS e dal sostegno saltuario del loro secondo figlio, sano.
Lara raccoglie i suoi pensieri in prima persona, intercalati da rime giocose e leggere, con uno stile particolare di dialogo tutto interiore, in cui lei è interlocutrice di se stessa e in cui i personaggi ruotano come attori di una sceneggiatura che è la sua vita quotidiana.
L’autrice racconta la propria esperienza di ex professoressa di Lettere, tra impegni di volontariato e momenti di svago, colloqui con la psicologa e visite dei suoi ex studenti. La sua è una vita a contatto, giorno dopo giorno, con il figlio malato e con le tensioni che ciò comporta, sempre in bilico fra la tenerezza per il figlio, il desiderio di essere ancora utile alla società e la necessità di trovare spazi di solitudine per ritemprarsi dalle fatiche.Alla situazione già precaria, si aggiunge l’età che avanza e che rende tutto più faticoso. Eppure il fil rouge del suo diario sono l’ottimismo, la speranza e l’ironia. Perché una risata ci salverà.