Nei Vangeli l'immagine del contadino evoca con efficacia alcune fondamentali qualità del cristiano e della sua testimonianza nella storia. Attraverso di esse si realizza la fedeltà dei credenti alla logica singolare di Dio e del suo Regno. La metafora del contadino esprime anzitutto la fiducia insita nel gesto di chi semina con generosità e senza calcolo: dalla piccolezza del seme verrà in futuro la copiosità del raccolto. Così è della parola di Dio, il cui annuncio, inerme e povero, a suo tempo darà infallibilmente frutto. Ma questo prodigio avviene nel segreto della terra, durante il tempo invernale, quando al contadino, forzatamente inoperoso, è chiesta la confidente pazienza dell'attesa: il seme del Regno cresce nella storia grazie alla potenza di Dio, che resta nascosta. Questa consapevolezza libera il cristiano dalla presunzione, e dall'affanno, di far dipendere il destino del Vangelo dalle proprie capacità. Tale visione di fondo, non del tutto ovvia, ispira questo libro di Bruno Maggioni, offrendo sagge "note di cristianesimo per questo tempo di cristiani frettolosi e ansiosi di vedere, tesi a molti progetti e impazienti verifiche, ma poco capaci di attesa". Il discepolo invece si fida di Dio.