Descrizione dell'opera
Inviata a offrire risposte conformi al carattere libero e gratuito della fede cristiana, la teologia si trova a fare i conti con il riaffermarsi variegato, disomogeneo e talvolta ambiguo del fenomeno religioso, con la sfida dei nuovi ateismi, che congedano la fede accusandola di intrinseca violenza e irrazionalità, e con i tentativi di liberare il discorso su Dio da ogni vincolo di razionalità dimostrativa.
La secolare discussione del rapporto ragione-fede si estende oggi, grazie anche alle riflessioni di Benedetto XVI, a una più approfondita determinazione del rapporto ragione-amore, Logos e Agape: perché non è possibile al credente far valere l'amore di Dio come dispensa dall'esercizio razionale? Perché il Logos è e rimane un'essenziale dimensione dell'Agape? Perché non è cristianamente accettabile il principio «Credo, dunque non penso»? Perché, come sostiene l'autore, è proprio la fede nel Dio-Agape a esigere l'esercizio rigoroso e severo della ratio?
I saggi raccolti in questo volume intendono offrire spunti ragionati, documentati e propositivi all'attuale dibattito sulla fede e sulla sua capacità di attestarsi pubblicamente come atto degno dell'uomo e a lui conveniente; interlocutori dell'autore sono pertanto tutti coloro che, filosofi e teologi, discutono sulla fede, sulla sua consistenza teoretica e sulla sua credibilità esistenziale. Il libro si rivolge non solo agli studenti di teologia e filosofia, o ai cultori specialisti della materia, ma anche a tutti coloro che sono interessati ad approfondire la dinamica della fede, a comprenderne il suo carattere responsabile e cogliere l'indistruttibile armonia che congiunge il dono della ragione al dono della fede.
Sommario
Prefazione (P. Sequeri). Premessa. I. Dire Dio nel dirsi Dio. Riflessioni sull'analogia. II. «Reductio in Mysterium». Una metafisica della gratuità per la fondazione di un «pensiero credente». III. Parola di Dio in parola di uomo. L'originaria corrispondenza di Dio e dell'uomo e l'orizzonte teologico della Dei verbum. IV. L'evangelizzazione e la filosofia italiana contemporanea. Uno sguardo. V. Aspetti della ricezione teologica del problema filosofico del pluralismo. VI. Il Logos e l'agape. La rilevanza della ragione in Benedetto XVI a dieci anni dalla Fides et ratio. VII. L'amore che si dà a pensare. Il rapporto ragione-fede in Benedetto XVI alla luce della «Lezione di Regensburg». VIII. Per un nuovo incontro tra fede e ragione nella cultura postmoderna. IX. Illuminismo teologico. X. Per una mistica della gratuità. Intorno al pensiero «teologico» di Massimo Cacciari. XI. Il «nuovo ateismo», la fede e la teologia. XII. Contro Dio, senza Dio, nel ricordo di Dio. Sguardo a nuove forme contemporanee di ateismo. XIII. «Lucis aeternae fixis oculis contemplator». La contemplazione nella vita del presbitero. Indicazioni bibliografiche.
Note sull'autore
GIORGIO SGUBBIè sacerdote della diocesi di Imola. Ha compiuto studi di filosofia all'Università di Bologna, di teologia fondamentale a Roma (Pontificia Università Gregoriana) e di teologia dogmatica a Tübingen (Germania). È professore ordinario di teologia dogmatica fondamentale alla Facoltà di Teologia di Lugano (Svizzera) e docente nelle facoltà teologiche dell'Emilia Romagna e del Triveneto. Ha tenuto corsi e lezioni in diverse Università italiane ed estere, e ha all'attivo libri e articoli apparsi su riviste specializzate.