A Oviedo, nel cuore delle verdi Asturie, cinque ragazzi vivono sulla loro pelle gli orrori della Guerra civile. Mentre papà e zio passano i giorni rintanati in un armadio nel vano tentativo di sfuggire ai falangisti, il piccolo Paco Ignacio e i suoi amichetti ingannano il tempo e la fame negli spazi angusti di un seminterrato, tendendo l'orecchio alle granate, sognando i luoghi proibiti della città, ascoltando gli inni dei nemici e divorando i volumi della vecchia biblioteca di famiglia. Giocare con i personaggi di carta, loro attività prediletta per resistere alla guerra, diventerà un'esperienza unica, che li accompagnerà per tutta la vita. Un legame indelebile, più forte del logorio del tempo e delle estenuanti violenze della dittatura franchista. Romanzo decisivo, intenso e palpitante, Per fermare le acque dell'oblio è - oltre che un dono dell'autore al proprio figlio - un tuffo nella memoria, un canto alla vita e all'amicizia, "un libro per piangere quegli anni, per suscitare compassione nei giovani che mi leggono, per scuotermi di dosso i mostri. È un libro per fermare le acque dell'oblio, per far sì che non tornino a inondarci le altre acque, quelle del terrore e delle formule rigide e vendicative".