Una riflessione serrata, travolgente, spiazzante sugli atteggiamenti e i gesti che la Chiesa raccomanda nel tempo quaresimale. «Per fortuna che c’è la Quaresima! Per fortuna, o per Grazia, c’è un tempo in cui siamo invitati a ritornare in noi stessi. Hai voglia a cercare di illuderti o ingannarti, hai voglia a dare la colpa al mondo che è cattivo, alla famiglia che ti ha educato o a quel che ti pare; alla fine, se sei onesto con te stesso, non puoi che ammetterlo: io, io ho sbagliato. Può sembrare una parola dura, ma è il presupposto della salvezza, perché se io sono responsabile significa che io posso cambiare». Scritta come una lettera inviata a «Marco», cui don Bartoli si rivolge affettuosamente come a «uno dei miei ragazzi più brillanti, anche se dopo la laurea ti sei allontanato un po’…», questa riflessione sul significato della Quaresima ci fa riscoprire i “fondamentali” della fede cristiana.