Dora Spengel non vuole levare la polvere, quel che rimane di oggetti e persone, di affetti dispersi. Abita in una strada che contiene le vite di tutti i suoi abitanti fino all'ultimo respiro e sembra non finire mai, dove non cessano di andare e venire camion carichi di materiale edile che ricostruiscono le case, i negozi, i traffici, i commerci e le vite. Dora trasloca in continuazione, cambia lavoro, sale e scende le scale, ha una figlia di carne e una figlia di polvere. Ovunque vada, si alza dentro la sua casa un altissimo paravento blu su cui incolla lettere, biglietti di morti e di vivi, fondi di caffè, le ali di un angelo di pietra, rimasugli di zucchero, la foto di un bambino, elenchi del telefono, pagine di libri...